Inizia a studiare da autodidatta ritmi e strumenti a percussione dell’area Afro-Cubana e Brasiliana. Frequenta i corsi specializzati della DRUMMER’S COLLECTIVE di NEW YORK, studiando con insegnanti quali Frankie Malabe
Ma ch’è fari (Official Video)
(P)(C) 2014 Twins104 under exclusive license from Paolo Caruso
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Ma ch’ ê fari
Ma ch’ ê fari, ma ch’ ê fari, rimmi com’ ê fari com’ ê fari, com’ ê fari, rimmi zocch’ ê farizocch’ ê fari, zocch’ ê fari, rimmi com’ ê farima ch’ ê fari unnu sacciu cchiù.Ma ch’ ê fari, ma ch’ ê fari, rimmi com’ ê faricom’ ê fari, com’ ê fari, rimmi zocch’ ê farizocch’ ê fari, zocch’ ê fari, rimmi zocch’ ê farima ch’ ê fari ma rimmillu tu
Rimmi na cuosa, attia, veni agghiri ccàa strata ggiusta ‘na sta vita unni stàavi ca curru, acchianu e scinni ‘i scalia piscia arresta sempri rintra ‘u rinalia piscia arresta sempri rintra ‘u rinalia piscia arresta sempri rintra ‘u rinaliMi susu, m’assietto, a faccia ‘n mienz ‘e manee stu silenziu unnu pozzu sentìrimacari ‘u vientu scummigghiassi ‘u tiettue anticchia ‘i luna si facissi abbirìrie anticchia ‘i luna si facissi abbirìrie anticchia ‘i luna si facissi abbirìri…se…
Ma ch’e fari……
Curri ‘u tiempu ‘un t’addumanna maiSi n’ atr’ anticchia ri pacienza ci l’haiT’acchiappa ‘a magghia e ti tira nnarrieriE nun ci arresta chinu mancu un bicchieriE nun ci arresta chinu mancu un bicchieriE nun ci arresta chinu mancu un bicchieriParra, parra, a nuddu ci nni futtiMa i fatti tui ‘i vonnu sapìri poi tuttiO è ‘mmiernu o è ‘state, o è ghiorno o è siraun cancia nienti, tutt’è com’a pprimaun cancia nienti, tutt’è com’a pprima
Hi, everybody!
These series of videos deal with a study on a Brazilian Pandeiro (frame drum of 14 inches with jingles) I have done in recent years.
I called it :“both hands style”.
I found out a lot of different sounds, coming out from this surprising instrument, and I’d like to share this with you.
I put the Pandeiro on a snare stand, but before doing that, I glued some pieces of foam rubber on the arms of the stand itself, to allow the Pandeiro to “float” on the foam, in order to get a better sound.
The tuning of the Pandeiro is such to obtain a very low sound by the plastic head I put on the instrument.
I used a combination of various and different techniques, taking inspiration from some great musicians like John Bergamo, Glen Velez, Zohar Fresco, Zakir Ussein, Carlo Rizzo and many others.
Others sounds and various possibilities I also discovered while improvising on the instrument itself (and they surprised me too!); and the study is still going on…..
Hope you can use it as a source of inspiration!
Feel free to contact me for further information.
HAVE FUN!!
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Un saluto a tutti !
Queste serie di video riguardano uno studio che ho approfondito negli ultimi anni su un Pandeiro brasiliano (tamburo a cornice da 14 pollici con piattini).
Ho denominato questa tecnica: “both hands style “.
Ho scoperto una molteplicità di suoni diversi, provenire da questo sorprendente strumento, e mi piacerebbe condividere tutto questo con chiunque fosse interessato.
Ho sistemato il Pandeiro su un supporto da rullante, ma prima di farlo, ho incollato alcuni pezzi di gommapiuma sulle braccia dello stand stesso, per consentire al pandeiro di “galleggiare” sulla gommapiuma, al fine di ottenere un suono migliore.
La intonazione del Pandeiro è tale da ottenere un suono aperto molto basso; ho utilizzato una pelle sintetica .
Nei video ho usato una combinazione di varie e differenti tecniche, prendendo ispirazione da alcuni grandi musicisti come John Bergamo, Glen Velez, Zohar Fresco, Zakir Ussein, Carlo Rizzo e molti altri.
Ho scoperto inoltre una serie di suoni e varie possibilità tecniche, mentre improvvisavo sullo strumento stesso, che non mi aspettavo (e devo dirvi che hanno sorpreso anche me!)… e lo studio è ancora in corso …
Mi auguro che possiate usarlo come fonte di ispirazione!
Non esitate a contattarmi per avere ulteriori informazioni. Divertitevi!!
Un pomeriggio assolato nei sobborghi di una grande città, il centro storico sembra lontano anni luce e la vita, un po’ scomposta ed approssimativa, si dipana tra i vicoli in penombra…
Ritmiche incalzanti, ma allo stesso tempo raffinate e atmosfere con quel pizzico di tribale che non guasta.
Ma Ch’è Fari è un misto tra l’acustico ed il rap, ma senza alcun tipo di strumento elettronico a contaminare il lavoro di un personaggio come Paolo Caruso che, con questo suo lavoro da solista, mette in campo tutto il suo mestiere attraverso delle sonorità reali e tese a voler trasmettere l’energia tipica di chi ha il groove nel sangue.
Il tema affrontato con il testo, rigorosamente in siciliano, vuole lanciare un messaggio, forse anche un po’ malinconico, di una realtà metropolitana, come quella palermitana, che, pur essendo ricchissima di cultura e di bellezze artistiche, resta un po’ immobile di fronte ad un momento sociopolitico molto complesso ed ingarbugliato.
Strumenti come il birimbao e le più tipiche percussioni sono arricchite ed impreziosite da un flauto traverso quasi onirico e che ci sta davvero bene in un insieme molto particolare, ma di grandissimo effetto cromatico.
Di certo non un singolo, come dire, “easy listening”, ma che potrà mandare in sollucchero gli amanti della bella musica.
Molto suggestivo anche il video su Youtube davvero tutto da guardare!
Da ascoltare, in relax, attraverso cuffie o auricolari di qualità!
Fonte: MarieClaire, Il Gerone.net
Da qualche giorno sul web e nelle radio c’è un rap in dialetto palermitano che si chiede «Ma ch’è fari» (ascoltabile anche sul sito gds.it).
Una riflessione, più che una domanda, che bene si attaglia alla condizione umana odierna, ma che ricorda tanto anche la situazione di stallo di Palermo e dei suoi abitanti.
[Fonte: Giornale di Sicilia]
“AVVERTENZA: contiene brani molti diversi fra loro, così come ogni “Io” è, dentro ogni essere umano…”.
Così si legge nelle note di copertina di questo CD, sicuramente atipico rispetto al panorama musicale italiano e non.
Un progetto che utilizza, in qualità di fil-rouge, il vastissimo spettro sonoro offerto dalle molteplici “voci” degli strumenti a percussione provenienti da ogni parte del mondo, come il BERIMBAO, l’UDU o l’HANG, per creare delle composizioni negli stili musicali più disparati: dall’Afro (Jungle voices) al Rap-Reggae (Menthina), dall’Etno (Lua-Bao) al Soft-jazz (Lulla) , dal Medio Oriente (Batakindoumba) alla sperimentazione sonora di Civilization, ed un con-tributo finale con la “inimitable voice” dello straordinario Carmelo Bene.
Tutti i brani sono stati composti ed arrangiati da Paolo Caruso (che annovera collaborazioni musicali con artisti quali Gianni Morandi, Luca Carboni, Neffa, Airto Moreira, Eumir Deodato, ecc.), avvalendosi del prezioso contributo di musicisti quali James Thompson (Zucchero), Giancarlo Bianchetti (V. Capossela), Pippo Guarnera (E. Finardi), Gilson Silveira (M. Bosè), Maurizio Piancastelli (STADIO), Giorgio Cavalli (E. Jannacci), Guglielmo Pagnozzi (A. Albanese), Andrea Taravelli (F. Concato), Silvia Testoni (I. Fossati), Ivan Valentini (V. Capossela) e Guido Sodo (N. D’Angelo)… senza dimenticare la Zia Nilde…
2— Daniele Morelli, chitarrista (Mietta, Gianni Morandi): Bravo Paolo molto bello, immagini spettacolari e pezzo molto intrigante!!! Mi piace…..La lingua siculo è…. Daniele
3— Daniele Bengi Benati, cantante, chitarrista (RIDILLO, Gianni Morandi): Sempre grande Paolo. Complimenti. A presto. ciao Bengi
4— Franz Campi, cantante, autore: Gran bel pezzo Paolo, e bello il video. Complimenti ! Franz
5— Fabio Foianini, percussionista: E’ bbbellissimissimo!!! Figata. Fabio
6— Lucia Fatta, danza orientale: Bellissimo !!!! GRAZIE. Lucia
7— Roberto Regazzi, liutaio: che carina quella flautista Pippi Calzelunghe dai capelli gialli!! COMPLIMENTI, ragazzi: dolcissimo!! Roberto
Il Festival è nato nel 2002, e vanta quasi 300 concerti con artisti di valenza internazionale, mostre, rassegne cinematografiche, dibattiti, corsi e stages.
Si immergerà nella particolare atmosfera del Battiferro, che conclude col Festival Brasiliano la sua rassegna estiva “Battiferro finché caldo”.
Quest’anno si alterneranno sul palco artisti brasiliani di grande valore, che stringeranno in un abbraccio ideale due fantastici chitarristi. Il festival ha infatti il piacere di riunire padre e figlio in uno splendido concerto di due straordinarie chitarre, con Robertinho de Paula, noto e apprezzato chitarrista che vive ed opera in Brasile e con il padre, Irio de Paula, il più famoso e valente artista brasiliano da tanti anni in Italia.
Fonte: Battiferro Bologna.it
In prima serata (ore 20,30) lo spettacolo “Apenas diferente”: Paolo Caruso alle percussioni, Patricia De Assis voce e Stefano Girotti alla chitarra con intermezzi di danza e spettacolo.
Sabato, 13 settembre alle 22,15, Afroeira: una tra le prime e più importanti orchestre di percussioni afro-brasiliane d’Italia. Con strumenti della tradizione afro-brasiliana quali surdo, repinique, caixa, tamborim, timbal, chocalho, ago-go… offrirà al pubblico del Battiferro uno spettacolo unico, di grande impatto e forte coinvolgimento.
Rassegna di teatro e musica a cura di Teatro del Pratello e Associazione Tra un atto e l’altro, articolata in due sezioni: la prima – Miracoli di teatro, in cui verranno presentati tre spettacoli originali: – Anna dei miracoli con Angela Malfitano – Uccellino azzurro con Francesca Mazza – le Bonheur con la regia di Paolo Billi che lavoreranno insieme ad alcuni gruppi della rete dei Teatri solidali (Magnifico teatrino errante, Gruppo lettura San Vitale, Officine di creazione del CEPS). La seconda sezione della rassegna ha per titolo “Musiche Felici” con due concerti curati da: Guido Sodo e Paolo Caruso con l’orchestra “Coltivare Immaginari” , le cantanti Cristina Renzetti, Jackie Perkins e Faisal Taher. La rassegna ha la peculiarità di coinvolgere i minori in carico ai Servizi di Giustizia Minorile sia come attori, sia come aiuti tecnici, e personale di sala.